Che cos'è il terzo stato? L'opuscolo dell'Abate Sieyès
All’interno del clero francese vi erano figure come l’abate Emmanuel Joseph Sieyès che, attratto dalle idee degli enciclopedisti, si dedicò con passione alla vita politica. Egli è passato alla storia soprattutto per l’opuscolo Che cos’è il Terzo Stato? scritto nel gennaio 1789. Ne riportiamo la prima pagina, corredandola della traduzione e accompagnandola con la spiegazione del significato.
«Che cos’è il Terzo Stato? Tutto.»
• Nella società francese ogni attività dipende dalla sua esistenza.
«Che cosa è stato finora nell’ordinamento politico? Nulla.»
• Non gode di alcun diritto, ma ha solo doveri.
«Che cosa chiede? Di diventare qualcosa.»
• Adesso chiede di poter contare qualcosa nella politica. Cioè avere il ruolo politico che gli spetta, a fronte del suo peso economico e sociale.
«Verificheremo se le risposte sono giuste.»
• Dimostreremo che le tre risposte alle domande poste sono la verità. Per fare questa dimostrazione occorre verificare le seguenti cose.
«Esamineremo poi le misure che si sono sperimentate, e quelle che si devono prendere, affinché il Terzo Stato divenga realmente qualche cosa. Perciò diremo:
4. Ciò che i ministri hanno tentato, e ciò che i privilegiati stessi propongono in suo favore.»
• Per verificare le risposte è necessario vedere quello che è stato fatto fin qui, in passato, è quello che c’è da fare in futuro. In particolare quello che il governo del re («i ministri») hanno fatto in passato e quello che la nobiltà e il clero («i privilegiati») che fin qui hanno goduto di privilegi hanno in mente di fare in futuro.
«5. Quello che si sarebbe dovuto fare.»
• Qui ritorna la critica del passato: quello che c’era da fare e non è stato fatto, e quindi gli errori che sono stati commessi.
«6. E infine, quello che resta da fare al Terzo stato per prendere il posto che gli è dovuto.»
• Dal passato si va di nuovo al futuro: quello che il terzo stato stesso ha il dovere di fare se vuole ottenere il posto che gli spetta.