Comunicare notizie, eventi o ordini militari è sempre stata una necessità. I romani, per esempio, lungo il confine orientale dell’impero, il limes, avevano costruito torri di segnalazione a distanza visibile una dall’altra, dalle quali si potevano lanciare segnali.
Il sistema più evoluto di segnalazione per mezzo di torri fu inventato da Claude Chappe durante la Rivoluzione francese (1790-1791): il telegrafo ottico. Un meccanismo a braccia trasmetteva dei messaggi scritti con un apposito codice che venivano letti con un cannocchiale, riscritti e poi ritrasmessi con il medesimo sistema.
Grazie al sistema di Chappe un messaggio partito da Parigi e ritrasmesso da 15 stazioni telegrafiche (nella foto) raggiungeva Lille (distante circa 230 chilometri) in pochi minuti. Per raggiungere il porto di Tolone (116 stazioni, per un totale di circa 840 chilometri) impiegava 20 minuti.
Questa rapidità delle comunicazioni ebbe un ruolo essenziale nella Francia rivoluzionaria divenendo determinante in alcune dinamiche di mobilitazione popolare e militare.
Gli studi sull’elettricità avviati da Alessandro Volta trovarono in seguito applicazione nel settore delle comunicazioni. Furono gli inglesi William Cooke e Charles Wheatstone che nel 1837 brevettarono il primo telegrafo. La linea telegrafica era composta da 5 fili che corrispondevano ai 5 aghi presenti sulla macchina telegrafica. I 5 aghi erano sistemati in modo che inclinandosi a destra o a sinistra indicavano le lettere dell'alfabeto su un quadrante.
In seguito, per rendere più rapida la trasmissione, fu inventato un telegrafo a due aghi. Nella foto ne vediamo uno del 1852. Per trasmettere con questo telegrafo fu però necessario creare un codice, cioè una serie di segnali convenzionali che corrispondevano alle lettere dell'alfabeto. Gli operatori telegrafici divennero allora delle specialisti della trasmissione con il telegrafo perché dovettero imparare bene il codice per riuscire a trasmettere e ricevere rapidamente i messaggi.
Mentre Cooke e Wheatstone lavoravano in Inghilterra, Samuel Morse faceva esperimenti sul telegrafo negli Stati Uniti. Nel 1837 depositò anche lui un brevetto e nel 1844, dopo avere creato il suo famoso alfabeto formato da punti e da linee, fu sperimentata con esito positivo la prima trasmissione su una linea telegrafica lunga 65 chilometri.
L’evoluzione delle reti di comunicazione fece un enorme balzo in avanti con l’invenzione del telefono. Tutto accade negli Stati Uniti, dove l’italiano Antonio Meucci nel 1854 costruì il primo prototipo di telefono (nella foto). La pessima situazione economica in cui si trovava impedì però a Meucci di brevettare l’invenzione. Solo nel 1871, dopo aver trovato un finanziatore, riuscì a pagarsi un brevetto con durata temporanea.
Nel marzo del 1876 Alexander Graham Bell, professore di psicologia vocale all’Università di Boston, e inventore, brevetta un telefono. Essendo scaduto il brevetto di Meucci, Bell risulta essere il primo ad avere brevettato un telefono. La lite legale e culturale è terminata nel 2002 quando il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto ufficialmente i meriti di Meucci. Nella foto alcuni telefoni progettati da Bell.
Nel 1886 il tedesco Heinrich Hertz professore al Politecnico di Karlsruhe scopre e sperimenta le onde elettromagnetiche. Questa scoperta scientifica apre la strada a una nuova rivoluzione: la comunicazione senza fili. Fu l’italiano Gugliemo Marconi, nel 1895, a inventare i primi oscillatori che producendo onde elettromagnetiche permettevano di trasmettere senza fili i segnali morse.
Le prime trasmissione radiofoniche furono sperimentate da Marconi nel luglio del 1897 a La Spezia. Nello stesso anno furono trasmessi segnali Morse attraverso il canale della Manica. Nel 1901 Marconi sperimentò con successo la trasmissione di segnali tra le due sponde dell’Atlantico, dall’Inghilterra all’isola canadese di Terranova. Nella foto Marconi mostra a un suo collaboratore il telegrafo senza fili.
Con la televisione si passa dalla trasmissione della voce alla trasmissione delle immagini. La televisione elettronica, che sfrutta il tubo a raggi catodici (inventato dal fisico tedesco Ferdinand Braun nel 1897), fu sperimentata per la prima volta negli Stati Uniti da Philo Farnsworth nel 1927. Nella foto un apparecchio TV in vendita nel 1956.
Con la televisione si passa dalla trasmissione della voce alla trasmissione delle immagini. La televisione elettronica, che sfrutta il tubo a raggi catodici (inventato dal fisico tedesco Ferdinand Braun nel 1897), fu sperimentata per la prima volta negli Stati Uniti da Philo Farnsworth nel 1927. Nella foto un apparecchio TV in vendita nel 1956. Ancora una volta le ricerche di uno scienziato (Braun in questo caso) trovano un'applicazione tecnica parecchi anni dopo (Farnsworth). Lo abbiamo già visto con le ricerche sull'elettricità di Volta e poi con le ricerche sulle onde elettromagnetiche di Hertz.
Le prime trasmissioni televisive furono realizzate in Germania e negli Stati Uniti tra il 1934 e il 1936. Nella foto una trasmissione sperimentale realizzata dalla Philco Radio and Televisione Corporation a Philadelphia l’8 agosto del 1936.