Le civiltà precolombiane utilizzavano una scrittura che a prima vista assomiglia a quella geroglifica. In realtà è una scrittura che usa dei logogrammi (segni che rappresentano una parola) e altri segni. Le prime iscrizioni scoperte dagli archeologi risalgono al III secolo a.C.
A fianco, alcune pagine del Codice di Dresda.
Il Codice di Madrid è un manoscritto in lingua Maya. Gli archeologi lo fanno risalire al periodo precolombiano compreso tra il 900 e il 1400. Contiene una serie di osservazioni astronomiche e di calcoli che i sacerdoti utilizzavano durante le cerimonie religiose.
Il codice fu scoperto in Spagna attorno al 1860. È composto da due parti separate, il Codice Troano e il Codice Cortesiano, che furono rinvenute separatamente in due collocazioni differenti. Solo in seguito, nel 1888, gli studiosi compresero che i due volumi erano in realtà due parti di un unico testo e i due codici furono riuniti.
Le civiltà precolombiane costruirono templi ed edifici maestosi. I templi, che assomigliano alle piramidi egiziane e alle ziggurat della Mesopotamia, erano dedicati al culto religioso, ma erano anche osservatori astronomici.
Il Museo dell’oro del Banco della Repubblica di Colombia è un museo archeologico che espone una collezione di circa 30.000 oggetti di oreficeria di età precolombiana. Gli orafi precolombiani producevano i loro gioielli utilizzando una lega composta da oro e rame. Le tecniche di produzione erano simili a quelle elaborate in Europa: la fusione a cera persa e la doratura.